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Legge di Bilancio 2020: le riflessioni della professoressa Chiara Cerrato (Consigliera di parità)

Published on 9 January 2020 • Calls, Training, Work , Economy

"La Legge di Bilancio 2020 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2019. Il testo della legge si compone di 19 articoli ma le disposizioni principali sono contenute nell’articolo 1, suddiviso in ben 884 commi.

I commi 302- 305 hanno modificato la Legge Golfo Mosca del 2011 che prevedeva, per la prima volta, una quota riservata al genere sottorappresentato (che solitamente corrisponde a quello femminile) negli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate. La legge definiva una quota riservata pari a un terzo dei membri e aveva carattere temporaneo (tre mandati). Le modifiche normative della legge di bilancio sono intervenute su entrambi gli elementi: il riparto degli amministratori da eleggere deve essere effettuato in modo da assicurare l’equilibrio tra i generi e prevede che al genere meno rappresentato spettino almeno due quinti degli eletti; sono stati prorogati inoltre da tre a sei i mandati in cui si applicano codeste disposizioni. Dunque la quota riservata sale dal 30 al 40 %.Parallelamente la norma prevede che il riparto dei componenti dell’organo di controllo sia effettuato in modo che il genere meno rappresentato ottenga almeno i due quinti dei membri effettivi del collegio sindacale.
Una misura che molte donne nemmeno vorrebbero, ma che serve a riequilibrare il 'gender gap' in un Paese dove la parità di genere nel mondo del lavoro, e ancor più quella retributiva, è ancora lontana come ha sostenuto recentemente Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, nel suo intervento al convegno "Gender gaps in the Italian economy and the role of public policy": "In Italia il tasso di partecipazione femminile registrato nel 2018, pari al 56 per cento, è il più basso tra i 28 paesi dell’Unione europea. Il divario rispetto alla partecipazione maschile, storicamente elevato, resta ampio anche nelle coorti più giovani: è pari a circa 17 punti percentuali nella fascia di età 25-34 anni, solo due punti in meno del differenziale osservato per il totale della popolazione in età lavorativa. Le donne, inoltre, guadagnano significativamente meno degli uomini e hanno maggiori difficoltà a raggiungere posizioni apicali sia nel settore privato sia in quello pubblico.La ridotta partecipazione delle donne al mercato del lavoro ha importanti implicazioni per la crescita economica. Vi è consenso nel ritenere che, se la partecipazione femminile raggiungesse i livelli di quella maschile in ogni paese, ne conseguirebbe una notevole espansione del prodotto globale.”

La difficoltà della situazione italiana è in particolare dovuta alla percezione del ruolo principale femminile come servizio di cura. Secondo l’indagine dell’Eurobarometro su Gender Equality condotta nel 2017, nel nostro paese il 51 per cento degli intervistati ritiene che il ruolo più importante della donna sia quello di accudire la famiglia e i figli; in Svezia questa quota è pari ad appena l’11 per cento.

L’ostacolo principale dunque si chiama cultura: cultura di una società e di un mondo aziendale in cui la parità di genere è lontana, in cui la divisione dei ruoli tra uomini e donne parte dall’interno della famiglia e si riflette nelle carriere professionali, in cui i processi di selezione favoriscono gli uomini e le donne non hanno le stesse opportunità. È questa cultura che rende necessarie le forzature, come la legge sulle quote.

Allora proviamo a muovere piccoli ma importanti passi “lavorando” con e per i nostri ragazzi e le nostre ragazze: ben vengano le Linee guida nazionali del MIUR per promuovere nelle scuole “l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le altre discriminazioni”, l’"Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica" approvato in Senato 1 agosto 2019 che già in molte istituzioni scolastico è la base, pur se non diventato legge, di innumerevoli progetti, il Protocollo d’intesa tra Miur e Consigliera Nazionale Parità presso il Ministero del Lavoro e Politiche sociali del gennaio 2018, che permette a noi consigliere provinciali di svolgere, nell’ambito delle proprie attribuzioni istituzionali, attività e progetti nelle scuole rivolti a sensibilizzare studenti e insegnanti sul tema della parità e delle pari opportunità e sul superamento degli stereotipi culturali,

Una goccia nel mare? Sicuramente. Che richiede ostinazione e pazienza. Come cita il Premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk, ispirandosi a un detto turco, “Scavare un pozzo con un ago”. E noi continuiamo a scavare".


Prof.ssa Chiara Cerrato
Consigliera di parità
Provincia di Asti