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Convenzione contro molestie sui luoghi di lavoro: il commento di Chiara Cerrato, Consigliera di Parità della Provincia di Asti

Published on 22 June 2019 • Calls, Training, Work

Venerdì 21 giugno, fresca dunque ancora d'inchiostro, è stato siglata una importantissima convenzione internazionale: a Ginevra, presso la Conferenza internazionale del lavoro, nel centenario dell’ILO (International Labour Organization, Agenzia del’ONU), 439 delegati delle Nazioni di tutto il mondo hanno approvato la Convenzione (giuridicamente vincolante) che impegna gli Stati a combattere la violenza e le molestie sui luoghi di lavoro. Essa è accompagnata da una Raccomandazione che fornisce le linee guida su come dovrebbe essere applicata.

E’ il primo trattato internazionale che riconosce come la violenza e le molestie nel mondo del lavoro siano un violazione dei diritti umani, una minaccia per le pari opportunità, inaccettabili e incompatibili con un lavoro dignitoso.

Questo risultato è frutto di un lungo percorso partito nel 2015 quando il Consiglio di Amministrazione dell’ILO mette la discussione su norme sulla violenza contro le donne e gli uomini nel mondo del lavoro all’ordine del giorno della Conferenza del 2018. Seguono, negli anni seguenti, il White Report e il Yellow Report che, dall’analisi della legislazione dei singoli Stati e da questionari che coinvolgono Governi, datori di lavoro e Sindacati, giungono alla proposta di questa Convenzione.

Cosa intende la convenzione per molestie?

Un continuum di comportamenti e azioni inaccettabili, o minacce esplicitate attraverso tali azioni e/o comportamenti, tramite accadimenti singoli o ripetuti, con l’intento o la conseguenza di arrecare danni fisici, psicologici, sessuali o economici. Comprende, ovviamente, anche la violenza di genere.

Punti fondamentali sono: la prevenzione, la protezione, un approccio integrato che comprenda la legislazione del lavoro e su salute e sicurezza , leggi sull’uguaglianza e la non-discriminazione e, ovviamente, leggi penali.

Dal Codice delle pari opportunità, alla Legge di bilancio 2018, la normativa italiana prevede garanzie volte a tutelare chi agisce in giudizio per molestie o molestie sessuali sul luogo di lavoro e contro le conseguenti discriminazioni. Scendendo nella gerarchia delle fonti del diritto si rinvengono molteplici riferimenti nei Contratti Collettivi Nazionali, in Accordi e convenzioni ( ad esempio tra Confindustria e sindacati) in merito.

Ricordo che ad Asti abbiamo in vigore un Protocollo di intesa tra l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Asti e la Consigliera di Parità per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro con l’attivazione di una corsia preferenziale per garantire un tempestivo intervento in merito e, dal novembre scorso, un Protocollo d’intesa per l’istituzione della Rete territoriale antiviolenza di genere della Provincia di Asti, promosso dalla Prefettura astigiana, che garantiscono operatività e lavoro in rete su questi importanti temi.

La Convenzione internazionale entrerà in vigore 12 mesi dopo la ratifica di due Stati membri.

E, mi piace pensarlo, fossimo i primi a ratificarla?

L’Italia, promotrice dei primi passi dell’ Unione Europea con i Trattati di Parigi del 1951 e di Roma del 1957, potrebbe essere il portavoce di questo fondamentale “diritto di tutti a un mondo di lavoro libero dalla violenza e dalle molestie".

Per chi desidera documentarsi direttamente dal sito ILO: http://www.ilo.org/ilc/ILCSessions/108/media-centre/news/WCMS_711321/lang--en/index.htm?shared_from=shr-tls&fbclid=IwAR3jCH17lnOxruIJHdh6IppCGdTn4QEcpjqsLQziQD_bDDJNJ8QgY5IuttQ


Prof.ssa Chiara Cerrato

Consigliera di Parità

Provincia di Asti