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Lavori per la banda larga a Monastero Bormida

Published on 9 February 2022 • Monastero Bormida • Public works

Da circa un mese sono in corso i lavori per la posa della “banda larga” nel Comune di Monastero Bormida. I lavori non sono finanziati dal Comune, ma fanno parte di una strategia nazionale che, tramite la società Open Fiber punta a realizzare un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) per contribuire alla riduzione del digital divide sul territorio italiano e promuovere un accesso diffuso, da Nord a Sud, a servizi di connettività rapidi ed efficienti. Un progetto che Open Fiber sta realizzando con fondi d’investimento privati e pubblici. 

Infatti. nell’ambito della Strategia Nazionale per la banda ultra larga (piano BUL del 2015), il governo ha suddiviso il territorio italiano in quattro cluster geografici (A, B, C e D), differenziati per densità abitativa, presenza di copertura di banda larga e dimensione di mercato.

Il cluster C&D riguarda appunto le zone meno densamente popolate, le cosiddette “Aree Bianche”, dove Open Fiber opera come concessionario pubblico dopo essersi aggiudicata i tre bandi Infratel, la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che promuove la realizzazione e l’integrazione delle infrastrutture per la fruizione dei servizi internet a banda ultra larga in queste aree. 

Attualmente sono interessati alla posa della rete a banda ultra larga in circa 1.860 Comuni appartenenti a queste aree, tra cui Monastero Bormida.

I lavori, realizzati dalla ditta Valtellina s.p.a., comportano la posa dei cavi delle fibre ottiche mediante scavi eseguiti con perforazioni sotterranee o minitrincee, oppure utilizzando le linee aeree esistenti, ad es i pali della illuminazione pubblica, in modo da evitare, soprattutto nel centro storico, di scavare nelle zone lastricate in pietra. Le minitrincee sono costipate di cemento e verranno rifinite con un tratto di tappeto di asfalto nella prossima primavera/estate.

Così il sindaco Gigi Gallareto: “Essere dotati di questa infrastruttura oggi fondamentale per consentire un agile utilizzo dei mezzi informatici e quindi per favorire il lavoro, anche a distanza, e la connessione ultraveloce è senza dubbio un passo in avanti per ridurre il divario digitale esistente tra i nostri paesi e le aree più urbanizzate. Tuttavia rimangono alcuni dubbi, a cui per ora il Comune non ha ricevuto risposta. Uno riguarda la possibile estensione della rete della fibra, che oggi esclude oltre metà delle abitazioni (tutte quelle poste in campagna e parte di quelle nel concentrico, ad es. la zona Oltrebormida) e l’altro le tempistiche di attuazione. Dato per scontato che la posa si concluda entro marzo/aprile, quando sarà possibile per la gente chiedere l’attivazione dei contratti? Questo è il punto dolente, perché bisognerà aspettare che Oper Fiber realizzi la posa dei cavi per portare fisicamente la fibra dall’ultimo paese in cui è arrivata fino al circuito realizzato qui a Monastero, in pratica i 5 km da Bistagno a Monastero, e per questa fase al momento non vi sono date certe, si parla di uno o due anni. Rischiamo quindi, come già successo in altre zone, di avere la fibra a portata di mano ma di non poterla attivare. E’ come avere un ottimo impianto elettrico in casa, ma senza i pali che portano la corrente… Non vorrei che il tutto si risolvesse nella solita cosa “all’italiana”, con tanti soldi pubblici spesi e una infrastruttura che sta lì inutilizzata per anni e quando magari diventerà attiva sarà già superata da altre soluzioni più avanzate. Speruma ben….”

Come funzionerà l’accesso alla banda ultralarga da parte degli utenti, privati o aziende? Un po’ come capita per gli allacci alla rete elettrica o del gas. Gli interessati chiederanno a Open Fiber di realizzare, a pagamento, il piccolo tratto di collegamento tra la linea esistente e l’abitazione. Poi provvederanno ad acquistare la fibra da uno dei tanti soggetti presenti sul mercato e ovviamente dovranno avere in casa i dispositivi telematici atti all’allaccio e poi all’uso di questa infrastruttura.