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In arrivo a Monastero Bormida “Una Boccata d’Arte” e gli “Scavalcamontagne” il 26 giugno

Published on 15 June 2021 • Monastero Bormida • Culture

Per l’edizione 2021 la rassegna artistica nazionale “Una Boccata d’Arte” farà tappa a Monastero Bormida, unico borgo piemontese selezionato per ospitare installazioni di arte contemporanea unitamente ad altri 19 piccoli centri nelle varie regioni italiane. Una occasione unica di promozione e di valorizzazione dell’antico borgo medioevale, che ospiterà la installazione It Is Not Wrong To Go Back and Take Something You Forgot dell’artista Binta Diaw.

L’inaugurazione si terrà sabato 26 giugno alle ore 18 presso la Corte del Castello medievale. Dice l’artista Binta Diaw: “A Monastero Bormida lo stratificarsi di secoli di storia, di insediamenti, di carovane, di leggende, di culti, di vissuti, di guerre, risuonano nell’architettura complessa del borgo e nel paesaggio che lo circonda. Attraverso il linguaggio visuale dei simboli Adinkra, ho voluto attualizzare il ruolo che il borgo e la via del sale hanno avuto in passato, facendo riaffiorare valori e tradizioni”.

Binta Diaw (Milano, 1995) è un'artista italiana di origini senegalesi. Realizza installazioni su fenomeni sociali come le migrazioni, le narrazioni contemporanee e ancora coloniali, gli aspetti antropologici e sociali nel contesto europeo, il rapporto del corpo con la natura e la complessità della sua identità, utilizzando materiali spesso naturali e simbolici.

La ricerca di Binta Diaw affronta questioni socio-culturali, identitarie e storiche, in relazione al proprio patrimonio culturale. Queste opere traducono la storia di Monastero Bormida attraverso elementi ricorrenti nel suo lavoro, tra cui: la matericità, il linguaggio e le tradizioni. Il percorso scultoreo che inizia sulla riva del Bormida con un’installazione effimera in terra e sale che sarà portata via dall'acqua. Senza Titolo (2021) è un gruppo di chiglie capovolte di barche stilizzate, evocano corpi privati della loro umanità riflettendo così sulla ciclicità che lega dinamiche coloniali alla traversata del mediterraneo. Sul ponte romanico, edificato dai monaci benedettini e cruciale per la via del sale, si trova l'ex-dogana oggi dedicata alla Madonna. Qui è installato il simbolo della Madre Terra, Àdduna (2021), dea Akan della creazione. Nell’antica porta del «puntet», soglia della piazza del mercato fondamentale per la via del sale, è collocata «la porta della cura e dell’abbondanza». Bunt Topatoo ak Khëwuel, (2021) è un cancello aperto a metà, riferimento al tema dell’accoglienza, con i simboli della noce di cola (potere, commercio) e Aban (fortezza, luogo sicuro). L'opera è ricoperta di pasta di sale, intervento effimero realizzato con i ragazzi del centro estivo di Monastero per indagare l'importanza del sale nei secoli. Costeggiando il castello si giunge alla torre connessa ad esso da un arco vertiginoso. Lassù poggia una lunga scala che termina nel vuoto. Ame Dine (2021) è un ponte verso l'immateriale; per gli Akan è simbolo di etica e fede. Nel cortile dell’ex-monastero, all'interno del pozzo, è collocata Kham Kham (2021), un’opera composta da due simboli identici che rappresentano la saggezza e la sapienza.

Alla sera, alle ore 20,00 degustazione di robiola di Roccaverano a cura di Rob-In e poi, alle 21,00, la tappa monasterese del progetto “Scavalcamontagne”, nato da un’idea di Irene Geninatti e Danilo Ramon Giannini, sviluppata con il progetto artistico degli Eternauti, inserito nel programma Val Bormida Experience, realizzato con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRC, con la collaborazione di Feder Trek e del CAI di Acqui Terme.

“Scavalcamontagne” è un percorso di cammini e di spettacoli, con una compagnia lirico/teatrale che attraversa la Valle Bormida a piedi e che, ogni sera, allestisce uno spettacolo in un paese diverso. Per l’edizione 2021 verrà messa in scena “Una Vedova Allegra”, libero, anzi liberissimo riadattamento eroico e rocambolesco della celeberrima operetta di F. Lehár. Protagonista è una compagnia teatrale piuttosto scalcinata che cerca di portare a termine una tournée tra interruzioni varie, liti, isterie, colpi di scena e mille contrattempi. Uno spettacolo divertente e poetico, adatto a tutto il pubblico, in cui si mescolano prosa, canto lirico e musica dal vivo. L’ingresso è libero, con offerta “a cappello” al termine.