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Riapre il teatro di Monastero Bormida con Andrea Bosca

Published on 3 November 2021 • Monastero Bormida • Culture

Dopo il lungo periodo di interruzione delle attività di spettacolo dovute alla pandemia Covid-19, riapre al pubblico il teatro comunale di Monastero Bormida, in cui nel frattempo l’Amministrazione Comunale, grazie a un contributo della Regione Piemonte, ha effettuato importanti lavori di riqualificazione energetica e di generale ristrutturazione degli ambienti.

Ad aprire la stagione invernale un ospite d’eccezione. Domenica 14 novembre, alle ore 21,00, sarà infatti in scena l’attore canellese Andrea Bosca che dedica a Cesare Pavese il suo monologo “La luna e i falò” tratto dal romanzo del grande scrittore piemontese, di cui sono ricorsi nel 2020 i 70 anni dalla scomparsa.

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti»: Andrea Bosca prende per mano lo spettatore e lo porta con sé nei racconti di Pavese. Il viaggio è la prima del monologo «La luna e i falò», adattamento teatrale dall’omonimo romanzo di Cesare Pavese, firmato dallo stesso Bosca con il regista Paolo Briguglia.

S ul palco il presente e il passato si accavallano di continuo, tenuti insieme dal protagonista, Anguilla, che ricorda gli eventi di ieri e li confronta con oggi. Bosca è Anguilla ma è anche tutti i personaggi che popolano il racconto tra Canelli, Langa e Valle Belbo. Bosca è più di un interprete, va ben oltre l’abito di scena tanto che per un’ora e mezza le sue parole risuonano in un teatro sospeso nel tempo, facendosi immagini. Ogni parte del racconto è tanto intensa da portare davanti agli occhi Nuto, l’incontro con Cinto, le donne Silvia, Irene e Santa. In un monologo dove nulla è lasciato al caso, la scenografia non è necessaria: complici luci sapienti, ogni quadro è tanto forte da diventare quasi materiale. Bastano abiti d’epoca, una valigia e una manciata di terra. Bosca modula il dialetto e la parlata, la voce scandisce il racconto cambiando tono e potenza, trasmette l’emozione di una storia che osserva con profondità le cose della vita, volgendo lo sguardo a paesaggi e panorami che diventano anche interiori.

Così commenta Andrea Bosca il suo ritorno al teatro dopo un anno dedicato al cinema e alle fiction: “Avevo bisogno della maturità giusta per interpretare un uomo che torna a casa dopo aver girato il mondo. Una figura che dopo questo periodo di pandemia ha assunto ancora più forza. Io stesso oggi mi sento ancora più come lui quando torno tra quelle “colline dove il tempo non passa” e quando riparto portando con me le mie radici. I vari lockdown ci hanno fatto desiderare di tornare a volare, ma non lo facciamo più come api impazzite, ma come uccelli migratori che conoscono la rotta, anche quella del ritorno”.

“La ripartenza del nostro teatro – commenta il sindaco Gigi Gallareto – avviene all’insegna della professionalità e del territorio. Un grande attore come Bosca che interpreta il massimo cantore della Langa, Cesare Pavese. E’ l’avvio di una nuova stagione culturale, che grazie alla sinergia con il Teatro del Rimbombo si articolerà nell’inverno 2021/2022 con una serie di spettacoli, attualmente in fase di definizione, che ci accompagneranno fino ad aprile 2022”.

Lo spettacolo andrà in scena alle ore 21,00. Per l’ingresso è obbligatorio essere dotati di green pass. Il biglietto – costo € 12,00 – è acquistabile direttamente all’ingresso oppure prenotabile nelle seguenti modalità: info@comunemonastero.at.it – tel. 014488012 (Comune) – 3280410869